Il progetto è finalizzato a promuovere la salute mentale di comunità per persone adolescenti e giovani, attraverso attività di contrasto al disagio giovanile e di prevenzione e promozione della salute mentale; ha una durata prevista di 24 mesi e un budget di circa 290.000€ – di cui 199.000€ sono di contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Il progetto è stato presentato da Fondazione di Comunità del Canavese insieme ad un ampio partenariato che comprende l’ASL TO4, i Consorzi socio assistenziali In.Re.Te di Ivrea, CISS38 di Rivarolo e CISSAC di Caluso, più numerosi enti del Terzo Settore: la Fondazione Casa dell’Ospitalità, le cooperative sociali Alce Rosso e Andirivieni, la cooperativa Zac!, l’impresa sociale Ico srl, l’associazione Cometa e l’associazione Più Diritti. La realizzazione del progetto è stata avviata ad inizio ottobre 2023, con le prime attività di pianificazione e coordinamento e con la costituzione della Cabina di Regia con tutti i soggetti del partenariato.
Più nello specifico gli obiettivi proposti dal bando a cui si è indirizzato il progetto sono:
Numerose e differenziate sono le attività previste da Canavese Comunità Competente per la realizzazione di tali obiettivi. La fase iniziale di analisi dei bisogni, anche al fine di promuovere il protagonismo giovanile, sarà realizzata attraverso una ricerca-azione secondo il modello proposto dallo psicologo sociale Kurt Lewin – con il coinvolgimento di un gruppo di giovani attraverso un approccio narrativo e dialogico per l’esplorazione del fenomeno del disagio giovanile e del rischio di disagio mentale.
Fulcro degli interventi sarà l’attivazione di un’equipe di educatori e psicologi con funzioni di presidio dei luoghi di aggregazione dei giovani, filtro nei confronti dei servizi territoriali e presa in carico “leggera” delle situazioni di disagio. La costruzione e la gestione di laboratori di espressività, manualità e consapevolezza diffusi sul territorio costituiranno una prima risposta alle situazioni di disagio.
Sotto il profilo della prevenzione sono previsti interventi di formazione nelle scuole, rivolti ai ragazzi, per la diffusione di una cultura di contrasto allo stigma associato alla malattia mentale, realizzati secondo il format già consolidato sul nostro territorio del Recovery College; sono inoltre previsti interventi di formazione e sensibilizzazione degli operatori a contatto con i giovani, delle famiglie e adulti di riferimento e laboratori di formazione e sensibilizzazione degli insegnanti.
Uno dei risultati attesi del progetto è la stesura di un protocollo operativo che consenta di migliorare la collaborazione nel campo della prevenzione e della gestione del disagio mentale, raccordando i dipartimenti dell’ASL TO4, i Consorzi socio assistenziali, le Agenzie Formative, le istituzioni scolastiche e gli enti del Terzo Settore. In fase di co-progettazione è emersa infatti la necessità di una migliore integrazione tra i servizi sanitari e sociali e il coinvolgimento più strutturato di alcuni attori della “comunità competente”, come ad esempio associazioni culturali e/o sportive.
Il progetto, attraverso l’equipe multidisciplinare, intende migliorare l’intercettazione precoce dei casi di disagio a rischio psichico, offrendo percorsi che non coinvolgano necessariamente i servizi sanitari, per non sovraccaricarli e provando ad evitare il rischio di cronicizzazione di alcune situazioni.
Il progetto si inserisce appieno all’interno delle politiche e del modello di intervento che l’ASL TO4 sta perseguendo, dell’investimento sulla sanità territoriale e dell’approccio alla Recovery, intesa come recupero e lo sviluppo di abilità perdute con la malattia e la costruzione di un ruolo valido e soddisfacente all’interno della società.
Il progetto Canavese Comunità Competente mira a sperimentare processi nell’ambito della promozione della salute mentale di giovani adolescenti, con l’intento di avviare un cambiamento nel sistema che possa portare ad un significativo miglioramento delle modalità di prevenzione e d’intervento, così come intende produrre un altrettanto importante cambiamento della cultura della salute mentale, ancora affetta dallo stigma e dal pregiudizio di inguaribilità.