Il “Laboratorio Scuole” nasce come iniziativa del Progetto del “Recovery College” volta a (in)formare la popolazione studentesca del territorio dell’ASL To4 sul tema della salute mentale, con l’obiettivo di contrastarne lo stigma. Il Recovery College è un Progetto nato su iniziativa della Fondazione Casa dell’Ospitalità di Ivrea, col sostegno dell’ASLTO4 e dell’Università di Infermieristica di Torino, oltre che alcune associazioni del territorio. E’ uno degli strumenti che contribuisce a consolidare il legame fra tutte le realtà che, su un territorio, ruotano attorno alla sofferenza mentale. L’attivazione di questo tessuto sociale favorisce il lavoro comune su obiettivi condivisi. A partire dall’anno scolastico 2023 il “Laboratorio Scuole” si è integrato con la progettualità Canavese Comunità Competente (coordinata da Fondazione di Comunità del Canavese e sostenuta da Fondazione Compagnia di San Paolo), anch’essa legata ai temi di benessere e disagio “dei giovani secondo i giovani”.
Il percorso laboratoriale è stato co-progettato e co-realizzato da persone con vissuto di malattia mentale, familiari, operatori e volontari e ha raggiunto ogni anno circa 150 ragazz* del Liceo Scientifico Gramsci e dell’IIS Olivetti (indirizzi Scienze Umane e Scienze Economiche; Socio Sanitario e Grafica e Comunicazione). Gli interventi nelle scuole sono basati sul racconto di esperienze vissute di recovery, con relazioni dirette tra utenti, volontari, studentesse e studenti e mirano a far comprendere quanto il disturbo mentale non sia una condanna, se accolto e ascoltato.
L’ambiente scolastico è uno spazio in cui i giovani possono costruire la propria personalità attraverso la relazione con gli altri, mettendo talvolta in discussione stereotipi e pregiudizi consolidati che, come nel caso dei disturbi mentali, sono di ostacolo al benessere e alla piena realizzazione dell’individuo. Si ritiene che il punto chiave del successo del laboratorio sia la centralità delle testimonianze dirette di storie di recovery da parte degli utenti, che hanno suscitato in ragazze e ragazzi di ogni classe empatia e comprensione. Si rileva inoltre il fatto che, portare la propria testimonianza a scuola risulta, per le persone che l’hanno fatto, fortemente terapeutico: un passo avanti importante nel proprio percorso di recovery.
“È stato molto interessante, mi ha arricchito tanto sia in ambito conoscitivo, sia come persona”. “L’incontro è stato toccante. Credo che sia un’esperienza importante per permetterci di vivere in una società più aperta, nella quale una persona con un disturbo mentale venga considerata proprio come una persona”. “È giusto avere sensibilità ed empatizzare, non confondendo la persona con il suo disturbo. Non è corretto confondere fragilità con debolezza”. Questi alcuni commenti espressi da studenti e studentesse dopo aver partecipato ai laboratori.
La mostra resterà visitabile fino a mercoledì 27 novembre.