La condizione giovanile

Il Convegno che si è tenuto il 3 maggio 2024 si colloca nel contesto degli interventi attivi sul territorio rivolti a giovani ed adolescenti promossi nell’ambito del progetto Canavese Comunità Competente.

E’ stata l’occasione per avviare una ampia riflessione sugli elementi che caratterizzano la condizione giovanile, anche per individuare ulteriori ambiti di intervento sui quali sviluppare nuove specifiche progettualità.


Temi e interventi

La scomparsa del futuro nella dimensione educativa
Presentazione a cura di Michele Gagliardo – Gruppo Abele

Il focus è stato posto sulla assenza del futuro dalla prospettiva di chi educa, per la progressiva concentrazione sull’oggi.
Il tema è strettamente collegato alla sofferenza psicologica: l’assenza di futuro impedisce di ragionare su cosa fanno i giovani della loro sofferenza e del loro dolore. Il tema è stato declinato con riferimento al peso e ai valori dei contesti nei percorsi di crescita, ricollocando la responsabilità nella dimensione collettiva e nella qualità dei luoghi.

Costruire la comunità educante: i giovani come questione che interpella l’intero il mondo adulto
Presentazione a cura di Vanessa Niri – Referente Arci per Infanzia e Adolescenza

Il focus ha riflettuto sulla urgenza del tema della comunità educante, su come si può lavorare con i bambini e i ragazzi, con quali strumenti e verso quali orizzonti, evidenziando la mancanza di un substrato condiviso, anche da un punto di vista pedagogico. Lavorare con la comunità educante significa ricostruire un pezzo di società. Si è inoltre affrontato il problema della difficoltà della generazione degli adulti  (+35 anni) nel dialogare con i giovani, spesso per il giudizio percepito dai giovani, non solo nei contesti performativi.

Tra la scuola e il lavoro, quale presenza dei giovani nella società?
Presentazione a cura di Domenico Chiesa – Cidi

Un approfondimento sulla condizione dei giovani, sospesi tra la scuola performante ed il mondo del lavoro.
Può essere il lavoro sociale a restituire senso e ruoli, come esperienza di responsabilizzazione che può riempire la loro vita e proteggerli dal disagio mentale?
L’educazione dovrebbe essere riflessiva, i giovani dovrebbero avere un ruolo attivo e sentirsi responsabili del proprio apprendimento. I bisogni dei giovani riguardano il tempo e i luoghi dell’intimità (la famiglia), l’esperienza e il ruolo nella società (la scuola) e il tempo del sé sociale (esperienza del territorio vissuto come cittadino).